Interruzioni della psicoterapia nell’infanzia: diniego del dolore psichico



Presentazione

mercedes lugones


L’interruzione di un trattamento analitico è un’esperienza che tutti gli analisti e psicoterapeuti hanno fatto, ma che risulta molto arduo affrontare, elaborare e quindi condividere. Nella vasta bibliografia psicoanalitica, infatti, è un tema scarsamente trattato. 

Nel corso di una supervisione di gruppo, l’esperienza dell’interruzione della psicoterapia di una ragazzina particolarmente sofferente, così come lo erano anche i suoi genitori, suggerì l’associazione tra l’interruzione e il diniego del dolore psichico. In seguito, l’argomento fu ripreso e approfondito da un gruppo di studio e ricerca teorico-clinica che lo presentò in un workshop, durante il Convegno del Corso ASNE-SIPsIA del 2021. Questo Focus è il risultato di un lungo e approfondito lavoro di quel gruppo. La scelta del gruppo si è rivelata molto feconda nel pensare ad una realtà così complessa, densa di emozioni e vissuti, sia per i pazienti (genitori e figlia, figlio) che per il terapeuta.

Il gruppo di lavoro ha fatto una approfondita ricerca bibliografica, tale che consentisse di ampliare gli strumenti concettuali per arricchire il pensiero clinico rispetto al tema delle interruzioni.

Nell’Introduzione teorica prendiamo in considerazione l’analisi dei risultati della ricerca condotta da Anna Freud, così come le riflessioni di Bolognini, Ferraro, Garella ed altri a proposito delle interruzioni della cura.

Già dal titolo del nostro contributo segnaliamo il diniego del dolore psichico come un aspetto centrale, tuttavia non riteniamo utile fare generalizzazioni onnicomprensive. Nell’Introduzione teorica si approfondiscono le dinamiche e i meccanismi di difesa implicati nelle interruzioni alla luce del pensiero di diversi autori, tra cui S. Freud, A. Freud, M. Klein, W. Bion, D. W. Winnicott, D. Meltzer, B. Joseph, R. Kaës, S. Bolognini, G. Gabbard, A. Ferro e altri.

Rispetto al diniego del dolore psichico segnaliamo i vari livelli a cui opera non soltanto il diniego presente a livello soggettivo o nelle dinamiche dei legami, ma anche un diniego sociale che si evidenzia nella paura generalizzata del dolore e che comporta un cambio di paradigma che coinvolge anche la psicologia. Si passa così dalla “psicologia della sofferenza” alla “psicologia positiva” che si occupa del benessere e dell’ottimismo.

I lavori che compongono questo Focus interrogano la teoria e l’esperienza clinica con bambini e genitori, nel tentativo di delineare alcuni aspetti che ci auguriamo possano essere di aiuto nell’attraversare e potenzialmente attivare un processo di elaborazione nella difficile e dolorosa esperienza dell’interruzione di un percorso di cura.

La scrittura dei casi clinici è stato un momento fondamentale del lavoro del gruppo. Essa rappresenta un’occasione preziosa e unica che ci permette di cogliere tanti aspetti non pensati o impensabili che rimangono, fino al momento dell’aprés coup della scrittura, fuori dalla nostra comprensione del caso e dalla possibilità di cogliere le dinamiche in cui siamo coinvolti. Nelle situazioni di interruzione, la scrittura assume una funzione ancora più importante perché sostiene il terapeuta nel processo di integrazione e valorizzazione, in termini di apprendimento, di un percorso difficile, frustrante e doloroso. Il pensiero che attiva la scrittura fa sì che tale esperienza diventi parte di un proprio patrimonio teorico-clinico che si può condividere. Riportiamo di seguito delle brevi note sui lavori clinici presenti nel Focus.

Il caso presentato da Loredana Sateriale mette in luce come una dinamica inconscia perversa all’interno della coppia genitoriale imprigioni la crescita emotiva e individuale dei figli gemelli.

Attraverso il lavoro analitico Elia e Carlo iniziano ad esistere come due bambini riconosciuti come tali, nella loro individualità, anche all’interno del setting terapeutico. Nella dinamica di transfert e controtransfert si riattualizza la qualità del legame della coppia genitoriale che tenta di annullare la soggettività della terapeuta, ponendo questioni enigmatiche rispetto al proseguimento della esperienza di cura.

Federica Irilli ci presenta il caso della piccola Luna, di 2 anni e mezzo. I suoi genitori decidono di interrompere la terapia in coincidenza di un preciso momento: la possibilità della bambina di giocare da sola con la terapeuta nella stanza e la remissione dei suoi sintomi. Avvicinare, attraverso la psicoterapia, le tematiche riguardanti la loro separazione-individuazione sembrerebbe restituire un maggiore benessere a Luna. Allo stesso tempo, tuttavia, mette in contatto questa famiglia con delle esperienze di separazione troppo brusche e repentine, avvenute nella loro storia. Il troppo dolore legato a questi eventi sembra relegarli in un’area traumatica e scissa, impervia da raggiungere e da pensare.

Anna Testa fa riferimento al caso di una bambina di 7 anni. Clelia arriva in consultazione a causa di un’encopresi, e di un’inappetenza che ha comportato un evidente calo ponderale. Nonostante il buon andamento della terapia, senza alcun preavviso, la madre decide di interrompere il trattamento. A sostenere quest’interruzione improvvisa sembra esserci l’impossibilità della famiglia e della coppia genitoriale di contattare il dolore collegato a esperienze traumatiche. Alla luce della storia familiare e del materiale emerso durante il breve percorso, l’autrice approfondisce le dinamiche in gioco in questo caso di interruzione.

Olivia Spinola tratta nel suo articolo il tema della trasmissione transgenerazionale del meccanismo di diniego della sofferenza. Attraverso un percorso di psicoterapia in età di latenza, avviato nel corso della pandemia da Covid-19, questo contributo mette in luce i diversi meccanismi che possono sottendere l’interruzione precoce di percorsi di cura psicoterapeutica. Ulteriore caratteristica dello scritto riguarda la descrizione del passaggio del percorso psicoterapeutico dalla modalità online a quella in presenza e le dinamiche psichiche mobilitate in questo passaggio.

Possiamo quindi dire che i vari contributi presentati in questo focus vanno a comporre un interessante quadro che documenta con attenzione sia la cornice teorica riguardante il tema trattato, sia l’esperienza clinica delle interruzioni relative al percorso psicoterapeutico.