Presentazione



Lo schermo che incanta è il titolo di una nuova rubrica che Richard e Piggle propone, curata da Silva Oliva è da lei introdotta con un articolo che testimonia, ai suoi albori, l’intreccio tra psicoanalisi e cinema. Sia la psicoanalisi che le nuove arti visive, che il cinema dei fratelli Lumière inaugurano a fine ottocento, influenzeranno profondamente la cultura e il pensiero del secolo a venire e saranno, per ciò che precipuamente è di nostro interesse e competenza, motivo di elaborazioni e di reciproci stimoli per la comprensione del funzionamento della mente dei bambini e degli adolescenti.
L’articolo di apertura: Commento su “Notes on Citizen Cane” di Melanie Klein testimonia l’interesse, non a tutti noto, della Klein per il cinema e non ci sembra casuale che a leggere psicoanaliticamente un’opera d’arte, ma anche a subirne il fascino, sia stata tra i primi una psicoanalista infantile, una psicoanalista che raccoglieva quotidianamente nella stanza d’analisi quelle rappresentazioni e narrazioni che le permisero di descrivere il mondo interno come un teatro in cui si muovono i personaggi alla ricerca di un significato.
Nella stanza d’analisi sono soprattutto i bambini e gli adolescenti a metterci in contatto con le rappresentazioni che, con sempre maggior intensità e frequenza, vengono loro proposte da cinema, televisione, tablets. Per comprendere la loro vita affettiva e immaginativa dobbiamo entrare in contatto con ciò che da loro viene scelto e privilegiato. I personaggi che emergono dai disegni, dai racconti, dai sogni, spesso estrapolati dagli schermi, sono scelti in modo significativo e contribuiscono a creare narrazioni che danno vita non solo ad una comprensione del loro mondo interno, delle paure e dei traumi subiti, ma si prestano a diventare, se compresi come veicolo di significato, base di intrecci relazionali che danno vita a nuovi scambi affettivi e rappresentativi nella relazione transferale.
È in questo senso indispensabile che, come psicoanalisti dell’età evolutiva, entriamo in contatto con le storie e le immagini che li incantano, ma è anche interessante chiederci a quali proposte il mondo degli adulti sottopone bambini e adolescenti, quale influenza esercita su loro con le rappresentazioni che propone e a volte impone. Quest’ultimo è un compito più ambizioso, sta alla redazione di Richard e Piggle raccoglierlo, ma anche ai nostri colleghi lettori fornirci con i contributi delle loro esperienze cliniche, una riflessione sull’effetto che hanno i nuovi stimoli, interessi e approcci cognitivo-affettivi nei piccoli e giovani pazienti che incontriamo nella stanza d’analisi.  
La Rubrica ospita un interessante articolo di Silvia Cimino sul film di animazione della Disney: Rapunzel - L’intreccio della torre, tratto dal racconto dei fratelli Grimm, storia affascinante per l’intreccio narrativo e per le immagini che lo animano, che viene letta come metafora dei processi di separazione dell’adolescenza e dei cambiamenti del corpo con l’avvento della pubertà.

La Direzione di Richard e Piggle
Vincenzo Bonaminio, Luisa Carbone Tirelli