La casa


Premessa

La raccolta degli scritti presentati in questo Focus ha avuto origine da una giornata seminariale sul tema del significato simbolico e affettivo della “Casa”, tenutasi molti mesi prima dell’inizio della pandemia da Coronavirus e del conseguente lockdown per arginarne la diffusione. Lockdown caratterizzato dal blocco delle attività ritenute non necessarie e soprattutto dall’obbligo, per tutti, di restare nelle proprie case e di rispettare il “distanziamento sociale”, condizioni che permangono tuttora, seppure con misure meno rigide.
La Casa, quindi, si è sovra-significata, condensando su di sé molteplici vissuti, fantasie e funzioni: luogo di protezione e riparo, ma anche di isolamento e lontananza; luogo con un confine artificialmente ampliato al fine di diventare all’improvviso e necessariamente scuola, palestra, laboratorio, luogo di lavoro e di svago, dove comporre i tempi e le necessità di chi la abita, con un sentimento misto di gratitudine ma a volte anche di mancanza d’aria. Casa che manca a moltissima gente, lontana dai propri luoghi e dai propri affetti; Casa lasciata vuota dai tanti che non ci sono più; Casa prigione in quelle situazioni familiari già sofferenti a causa di relazioni violente e pericolose; Case silenziose o troppo rumorose. Case testimoni di infiniti modi di stare insieme, vicini oppure isolati, con la possibilità di avere dei piccoli spazi o momenti per sé, o al contrario vivere una dimensione fusionale attenuando, transitoriamente, gli aspetti differenzianti.
Tanti rimandi che ampliano i già tanto ricchi e profondi significati descritti in questo contesto, ma che non abbiamo avuto ancora il tempo e il modo di analizzare nei suoi numerosi e nuovi aspetti, anche perché siamo ancora dentro l’esperienza traumatica, nel concreto del suo farsi. Il nostro intento per il futuro prossimo è senz’altro quello di condividere tutto quanto saremo riusciti a comprendere con i nostri pazienti di ogni età, ma in specie i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie, durante l’emergenza per il rischio di contagio. In tutti i casi il nostro lavoro ha subìto cambiamenti per adeguarlo alle misure di contenimento dell’epidemia; in alcuni è stato sospeso in attesa di un ritorno alle modalità precedenti, in molti altri si è trasformato in remoto, con modifiche di molti aspetti del setting e, necessariamente, del processo psicoterapeutico.
Ciò che elaborammo sui significati simbolici della Casa resta il frutto delle riflessioni e della esperienza clinica di ciascuno di noi, che speriamo possa costituire un “lì ed allora” da risignificare in un “qui ed ora”. Sarà quindi in un après-coup che il nuovo pensiero potrà formarsi e trovare espressioni adeguate a farsi parola, scritta o parlata.
Gli Autori del Focus