Introduzione all’articolo di Anatolia Salone

a cura di gabriella de intinis e virginia giannotti

Accogliamo nella nostra rivista con grande piacere il lavoro di Anatolia Salone, medico, psichiatra, docente a contratto presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università G. D’annunzio di Chieti, Psicoanalista SPI-IPA, che da tempo si occupa di sostenere il dialogo tra psicoanalisi e neuroscienze: questo è infatti il vertice osservativo di questo articolo.

Richard e Piggle ha trattato in più numeri della relazione tra il corpo e la mente, e possiamo considerare questo articolo in continuità con il Focus “CorpoMente Orientamenti psicoanalitici” presentato nella nostra rivista n. 3/2020 in cui, accanto a studi e alla clinica psicoanalitica, sono state indicate ricerche che mostrano come i contatti e le cure del corpo producano effetti direttamente biologici sulla crescita del bambino.

Nell’articolo vengono presentate alcune linee di ricerca orientate all’indagine degli aspetti precoci di Sé, in cui sono il corpo e l’intima intercorporeità madre-bambino a rappresentare il principio di organizzazione dell’esperienza. In particolare, vengono illustrati i dati provenienti dallo studio dello Spazio Peri Personale (SPP), che rappresenta un’interfaccia multisensoriale che media l’interazione tra il corpo e l’ambiente, ed assume particolare importanza nello sviluppo della percezione di sé e del confine sé-altro. Altro ambito di ricerca evidenziato è quello incentrato sul ruolo della sensorialità, ed in particolare del tatto e del tocco affettivo, sullo sviluppo del Sé e di meccanismi di sincronizzazione alla base dei legami.

Vengono anche evidenziate le potenziali implicazioni teoriche e cliniche in condizioni psicopatologiche importanti come le psicosi, nelle quali i disturbi della percezione corporea influenzano e distorcono in modo significativo l’esperienza di sé e la relazione intersoggettiva.

Riteniamo importante sostenere nella nostra rivista l’interesse verso il continuo scambio tra due discipline, psicoanalisi e neuroscienze, che necessariamente hanno modalità di approfondimento e ricerca specifiche ma che possono, in modo fruttuoso per entrambe, arricchirsi degli studi l’una del campo dell’altra: ampliare gli studi che si occupano del funzionamento psichico e cerebrale è necessario per entrambe le discipline, senza ideologiche separazioni. La psicoanalisi, infatti, rappresenta il sistema teorico più complesso che studia la mente umana, e può essere di stimolo per lo sviluppo della ricerca nelle neuroscienze che si stanno orientando sempre di più nell’esplorazione della soggettività, della natura relazionale dell’esperienza umana e dell’importanza dei processi inconsci.